Quanto sono intelligenti le etichette?
di GourmetArrow Team
News | Del 19/05/2022 |
Rivelano preziose informazioni sul prodotto, ma bisogna saperle leggere. Per un consumatore consapevole è fondamentale guardare con attenzione le diciture indicanti la lista degli ingredienti, le caratteristiche nutrizionali e l’origine delle materie prime. Per circa un terzo degli italiani, alla base delle scelte alimentari troviamo il valore della sostenibilità del prodotto e del packaging. Quindi una spesa più rispettosa del Pianeta e attenta al riciclo.
Cosa vogliamo sapere da un’etichetta alimentare?
La maggioranza degli italiani guarda le etichette dei prodotti per leggere la lista degli ingredienti. Le altre info considerate più rilevanti riguardano la scadenza, la provenienza geografica, i marchi di qualità (DOP, DOC, IGP) e la segnalazione di additivi. In crescita costante l’attenzione verso diciture come “senza antibiotici”, “senza conservanti”, “senza zucchero”. Qualcuno legge anche i claim nutrizionali sulla confezione, come “ad alto contenuto di fibre”, “a ridotto contenuto calorico”, “ricco di grassi insaturi”. Segno che c’è il desiderio di orientare la scelta verso alimenti contenenti fitonutrienti, secondi i principi della nutraceutica. Cerchiamo cibi che abbiano effetti benefici sulla salute. Per questo motivo è ancora più importante capire bene cosa ci dicono le etichette, anche in relazione alle abitudini individuali di regime alimentare.
Quali informazioni troviamo?
Da Regolamento UE sull’etichettatura degli alimenti le informazioni rivolte ai consumatori devono essere chiare e leggibili. Oltre a nome e marca, sulla confezione devono essere presenti: elenco degli ingredienti (in ordine decrescente), condizioni di conservazione, durabilità del prodotto, indicazioni nutrizionali (claims), luogo di provenienza, quantità netta.
Gli allergeni - quali frutta secca, cereali con glutine, crostacei, soia, sedano, latte - devono essere ben evidenziati.
Nel caso di prodotti contenenti olii o grassi vegetali – come olio di cocco e olio di palma - occorre indicarne la presenza e l’origine specifica.
Indicazioni nutrizionali
Servono a sapere se un alimento ha particolari proprietà benefiche - dovute al valore energetico che apporta e alle sostanze che contiene - e in quale misura.
La dichiarazione nutrizionale (esposta in forma tabellare) riporta il valore energetico e la quantità di grassi, carboidrati, zuccheri, proteine, sale.
Altre indicazioni nutrizionali possono essere aggiunte sulla confezione per garantire un’accuratezza delle informazioni. Troviamo claim del tipo “a basso contenuto di zuccheri” (fino a 5g per 100g di prodotto solido), “fonte di fibre” (almeno 3 g di fibre per 100 g) oppure “ad alto contenuto di fibre” (almeno 6 g di fibre per 100 g), “ad alto contenuto di proteine” (almeno il 20% del valore energetico è apportato da proteine). Se vediamo la scritta “fonte di vitamina B e zinco”, significa che il prodotto contiene il 15/30% della dose giornaliera raccomandata. Ogni dicitura corrisponde ad uno specifico range di valori di riferimento.
Deperibilità dell’alimento: “preferibilmente” è diverso
Quando guardiamo la data di scadenza sulla confezione di un prodotto, dovremmo fare attenzione a ciò che leggiamo. Conoscere le differenze aiuta a combattere gli sprechi alimentari: le diciture “Consumare entro” e “consumare preferibilmente entro” non hanno lo stesso significato.
Vediamo di chiarire la distinzione fra le due indicazioni di durabilità:
- La data di scadenza è per prodotti molto deperibili - latte, uova, formaggi, carne, pesce, pasta fresca - e segnala la data oltre la quale il consumo potrebbe essere pericoloso per la salute. L’indicazione è “da consumare entro”.
- Il termine minimo di conservazione (TMC) è per alimenti in scatola, cereali, conserve, bevande, salse, prodotti surgelati. Indica la data fino alla quale il prodotto è garantito se conservato in adeguate condizioni. Dopo tale data il contenuto può aver subìto modifiche nel gusto e nella consistenza, senza diventare dannoso per la salute: basterebbe osservare e annusare il prodotto. L’indicazione è “da consumarsi preferibilmente entro”.
In sintesi: nel primo caso il prodotto scaduto non si può mangiare, nel secondo caso invece quasi sempre sì.
In pillole
Dobbiamo imparare a leggere le etichette alimentari con attenzione. Scopriremo tante informazioni, oltre alla lista degli ingredienti dichiarati in ordine decrescente. Occhio al termine minimo di conservazione: può evitare sprechi.